Sunday, April 7, 2013

Berat Info, Foto Albania Tour Balcani 2011_07


Albania, Tour Balcani 2011_06



Info e Foto Viaggio in Albania - Tour Balcani Occidentali 2011


the Citadel is a impressive fortress overlooking the town of Berat, Albania
del 7° giorno 10-07-2011 - Dopo aver fatto colazione all'Hotel Mangalemi di Berat (albanese Berati) raggiungo con l'automobile un posto individuato ieri

Lasciata l'auto, a piedi mi sposto alla ricerca di un punto di ripresa che fronteggi gli imponenti ruderi della Cittadella di Berat (albanese Kalaja e Beratit oppure Kalasa dalla denominazione del quartiere). [mappa]


ruins of Citadel and Kalasa neighborhood in Berat, Albania
Risalgo una collinetta per inquadrare la Cittadella e le belle abitazioni della Kalasa che con il loro stile ottomano caratterizzano l'architettura di Berat.








Ridiscendo e prendo la macchina per andare via ma ... molto lentamente in quanto vengo preceduto, nella fotografia, da un pastore, il suo gregge ed un cavallo. Sullo sfondo le massicce fortificazioni della Cittadella, dotate di 24 torri, ed il quartiere Kalasa.



















windows in Berat - Albania - also called "city of a thousand windows"
Raggiungo il quartiere di Gorica per fotografare le eleganti ville tradizionali in stile ottomano del quartiere di Mangalem.


La città di Berat è conosciuta come "la città bianca" oppure come "la città dalle mille finestre" (ma la traduzione corretta potrebbe indicare che le finestre sono sovrapposte le une alle altre).



high view on the roof Gorica neighborhood in Berat, Albania
Nella foto, una inquadratura dall'alto sui tetti delle ville nel quartiere di Gorica.










Il quartiere di Gorica si è sviluppato sul ripido fianco di una collina sulla cui cima si trovano gli antichissimi resti di una fortezza illirica.

Rispetto agli altri due quartieri, Mangalem e Kalasa, regna una atmosfera più rurale immersa com'è nella vegetazione della collina e conservandone all'interno del suo impianto urbanistico.

Nella foto, un uomo scende la ripida e lunga gradinata che conduce al Monastero di Santo Spiridione: oggi è domenica.












rocky Church of St. Michael and in foreground the belltower of St. Spiridion monastery in Berat, Albania
Un po' più in alto della cima del campanile del Monastero di Santo Spiridione, oltre il fiume Osum (albanese Osumi), arroccata su una ripida parete meridionale del Castello di Berat (albanese Kalaja e Beratit), la piccola Chiesa di San Michele (albanese Kisha e Shën Mëhillit).

















windows in Berat - Albania - also called city of a thousand windowsAncora qualche fotografia all'architettura in stile ottomano del quartiere di Mangalem e poi decido di andare un po' in giro nei dintorni fuori Berat.

Sono già passate le 10:30 e mi metto in viaggio con l'automobile verso il Parco Nazionale del Monte Tomorr (albanese: Parku Kombëtar i Malit të Tomorrit) prima percorrendo la strada che costeggia il fiume Osum e poi procedendo in direzione nord-est. [mappa]

La sterrata, a tratti quasi una mulattiera, è percorsa da automezzi privati che svolgono un servizio di trasporto passeggeri (albanese furgon) e collegano i villaggi del Parco Nazionale più esteso d'Albania, borghi di non più di quattro case rurali sparse. Una di queste corriere - rigorosamente Mercedes - è ferma ai margini di un tornante ripido, dal fondo molto sconnesso ma per fortuna ampio, con la ruota anteriore sinistra scampanata.

Il conducente del mini-bus mi fa cenno di fermarmi e mi fa capire che vorrebbe far salire sulla mia auto qualche passeggero. Imbarazzato mi vedo costretto a rifiutarmi mostrandogli la macchina fotografica che tengo sul sedile del passeggero. Non ho idea di dove debbano arrivare, perderei la mia autonomia decisionale non senza calcolare le responsabilità in caso di un malaugurato incidente. Comunque di li a poco sopraggiungerà un'altro furgon che prenderà con se i passeggeri appiedati ed un meccanico.

I passeggeri dei furgon, sopratutto i più giovani, ragazzi e ragazze, nonostante vivano in una realtà molto lontana dalla vita urbana non mancano di indossare ed acconciarsi secondo canoni e consuetudini della città, compresi occhiali tipo Ray-Ban a specchio: invece il divario tra le nuove e le vecchie generazioni è visibile ed ampio. Ciò che opera questa diastasi non può che essere la televisione.

Prima di tornare indietro raggiungo all'incirca i 500 metri di quota ma il Monte Tomorr (albanese Mali i Tomorit) raggiunge la quota di 2416 metri.

Ritornato a Berat ad ora di pranzo, vado a mangiare nel quartiere di Gorica. Il Ristorante Ajka si affaccia sul quartiere Mangalem oltre il fiume Osum. Un mix di meze di carne, una montagna, insalatona ed acqua per 800 leke.

A metà giornata le statistiche del GPS segnano 51 km comprensivi di trasferimenti in automobile ed a piedi coperti in quasi 6:00:00.

Alle 17:30 sono pronto a ripartire, faccio il pieno di benzina a 165 leke per litro e compro, in una attigua boutique un paio di pantaloncini corti - quelli che mi hanno fatto compagnia in Grecia e Turchia negli anni passati mi stanno abbandonando - per 4500 lek. Dopo averli pagati, ho fatto un po' i conti e mi sono sembrati costosi: al cambio sono più di 30 euro ma secondo le mie nipoti, interpellate al mio ritorno, sono di marca, ben rifiniti ed in Italia sarebbero costati più del doppio! Io continuo a pensare che mi hanno spennato come un pollo-turista :-(

Berat: the bridge that links neighborhoods Gorica (side christian) and Mangalem (side musulman) at the twilight, Albania
Guido verso ovest, supero Mbreshtan [mappa] e poi faccio ritorno senza aver fatto nemmeno una fotografia: un consiglio, non perdete tempo come ho fatto io :-(

Ritornato a Berat vado sul lungofiume a rilassarmi un po'. Bevo qualcosa di fresco, prendo qualche appunto ed osservo la passeggiata sul lungofiume affollata di persone: mi ricorda lo "struscio" meridionale quando in tempi oramai trascorsi i giovani maschi camminavano separati dalle giovani donne.

Dal lungofiume ha inizio il ripido percorso che sale alla Chiesa di San Michele (albanese Kisha e Shën Mëhillit). [mappa] In cima è gremito di fedeli che fanno la fila per visitare la chiesa.

Al crepuscolo faccio qualche foto al Ponte di Gorica (albanese Ura e Goricës) sul fiume Osum.

Prima di partire ho comprato l'ottica Pentax SMC DA 55-300 mm f/4.0-5.8 ED nella versione L (con la baionetta in plastica) che è molto economica - costo 150 euro - ed un monopiede Manfrotto che si stanno rivelando molto utili.

Il 55-300 mi consente di avere una considerevole focale tele facile da trasportare - pesa 440 grammi e è lunga 111.5 mm - con un qualità più che sufficiente sopratutto alle focali più lunghe.

In accoppiata con l'obiettivo Pentax SMC DA 16-45mm ED AL, che pesa 365 grammi, riesco a coprire un angolo di campo che sul full-frame va da un po' più di 100 gradi a poco meno di 6 gradi con un buco di 15 millimetri. Con l'obbiettivo Pentax 17-70, peso 485 grammi, non si ha neanche il buco e si cambia molto più raramente l'ottica.

E' da quando è iniziato il viaggio attraverso l'Albania (albanese: Shqipëria letteralmente Paese delle Aquile) che in giro non vedo molti cani e gatti ancora meno, e non mi è capitato che un cane abbia rincorso l'auto!

Dopo le 21:00 ceno al ristorante dell'Hotel Mangalemi con peperoni ripieni di riso, una scodella di peperoni con yogurt in salsa di pomodoro ed acqua per 700 lek e poi in camera per gli ultimi atti di una routine quotidiana ed infine andare a riposare.

A fine giornata le statistiche del GPS segnano altri 35 km comprensivi di trasferimenti in automobile ed a piedi coperti in quasi 3:30:00.

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